Ogni azienda e attività necessita di un’attrezzatura adeguata, per effettuare lavorazioni minuziose e garantire ai lavoratori il massimo della sicurezza. Uno degli accessori indispensabili, soprattutto negli ultimi anni e soprattutto per ambienti dell’industria alimentare e sanitario-medicale, è il guanto monouso.
Quali sono le differenze tra guanti in lattice e guanti in nitrile? Quando sceglierli e perché? Scopriamo qualche dettaglio in più rispetto a questo importante dispositivo, utilizzato quotidianamente da milioni di lavoratori.
Vantaggi e svantaggi dei guanti in lattice
I classici guanti in lattice sono composti da una gomma naturale derivante dall’albero Hevea Brasiliensis. Da questa pianta, originaria dell’Amazzonia, viene estratto il liquido della corteccia per la produzione dei guanti monouso in lattice.
I vantaggi di questo guanto sono:
- estrema elasticità;
- resistenza;
- semplicità di utilizzo.
Di contro, questo guanto può provocare fenomeni di sensibilizzazione cutanea, seccare la pelle e provocare fastidi se utilizzato per molte ore. Pertanto, è bene sceglierlo quando il lavoratore non deve usarlo per parecchie ore continuativamente.
Caratteristiche dei guanti in nitrile
A differenza del classico guanto in lattice, il guanto in nitrile viene realizzato mediante la lavorazione di una particolare gomma nitrilica (NBR). Questo dispositivo garantisce numerosi vantaggi:
- ottime capacità meccaniche;
- resistenza chimica;
- possibilità di utilizzo anche in contesti afferenti all’industria alimentare;
- sono maggiormente tollerati dalla pelle, rispetto al guanto in lattice.
I guanti in nitrile rappresentano, quindi, la soluzione migliore per chi lavora a contatto con gli alimenti. Un’altra alternativa da prendere in considerazione sono i guanti in vinile, meno performanti rispetto alle altre due tipologie, ma più economici e meno fastidiosi per la cute.
